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sabato 9 maggio 2020

Ciao Giulietto Chiesa

Ciao Giulietto, tra i più grandi giornalisti dei nostri tempi. Mi mancherà tanto la sua voce. I suoi servizi, le sue inchieste... che sono serviti a molti per un risveglio delle coscienze.
Saremo noi a portare avanti i giri intorno al sole per un mondo migliore. La tua volontà, il tuo fuoco non si spegnerà Mai.
Antonio.
R. I. P. 🌈



Approfondimenti:

https://www.globalist.it/media/2020/04/26/lutto-nel-giornalismo-e-morto-giulietto-chiesa-racconto-la-fine-dell-unione-sovietica-2056985.html

Non è l'Europa dei Popoli

Non è l'Europa dei popoli, ma delle banche.
Uscire subito dall'Europa. No al MES. Riprenderci la Sovranità Nazionale e monetaria.
Stiamo ancora aspettando gli aiuti alle nostre imprese. Arriveranno o aspettiamo il consenso della Germania?
Le forze politiche in opposizione non stanno assolutamente facendo nulla. Bisogna creare un partito comune e libero fatto dal vero popolo italiano.
Intanto gli arresti domiciliari si prolungano fino al 3 maggio. Così grazie al prodigio del distanziamento sociale non potrete manifestare né opporvi chiusi in casa  a questo MES, che non è il MES anche se sembra il MES.
Detto dal Bis/Conte dai mille e più volti, l'uomo Pirandelliano "uno nessuno centomila".
Buona Pasqua "blindata" a tutti.
Antonio.


#voxitalia
#diegofusaro
#marcomori
#byoblu
#pandoratv

lunedì 4 aprile 2016

Il Dottor Mozzi torna a Mattino 5. Lunedì 4 Aprile 2016.


Quest’oggi il Dottor Piero Mozzi è tornato alla trasmissione di “Mattino 5” intervistato dalla solita Panicucci. Il Dottor Mozzi ha parlato dicendo che il latte e derivati sono da escludere perché si imputano a questi alimenti parecchie patologie. Inoltre è stata fatta una lista nei monitor della trasmissione in cui apparivano diversi alimenti sconsigliati nella dieta dei gruppi sanguigni come il maiale, i prodotti affumicati e i cereali specie con il glutine. Questi gli alimenti da escludere per tutti i gruppi. Che poi si creda o no che ci sia una evidenza scientifica questo non possono dirlo ne i giornalisti ne altre figure professionali eccetto i ricercatori o come ci dice il Dottor Mozzi “la pratica” ovvero la verifica sul campo che lui impiega ogni giorni nell’arte della medicina che non è una scienza esatta. Il Dottor Piero Mozzi come anche altri medici crede che la causa di patologie quali il cancro o l’ Alzheimer sia l’alimentazione. In studio il Dottor Mozzi ha voluto fare l’esempio della BSE “il morbo della mucca pazza” che è stato risolto in poco tempo eliminando dai mangimi delle mucche le proteine animali visto e considerato che nella programmazione genetica della mucca non c’è scritto di mangiare carne ma di brucare l’erba nei vasti pascoli. Dunque ha aggiunto: questa degenerazione del sistema nervoso è stata causata dalle proteine animali aggiunte nei mangimi delle mucche sottoforma di cibo. Ed è bastato togliere le proteine animali alle mucche per eliminare questa patologia bovina. Lo hanno capito subito e hanno agito di conseguenza per portare nuovamente lo stato di salute nei bovini. Non bisogna escludere niente in campo patologico e specie ciò che ingeriamo ogni giorno.  Il Dottor Mozzi è una persona onesta che persegue la sua verità con determinazione e come al solito i Media stanno cercando di smontarlo proprio perché hanno visto una miriade di persone disposte a seguirlo dopo notevoli miglioramenti apportati sulla propria pelle. Sanno bene che se il Fattore Cibo diverrebbe una verità imprescindibile il loro siparietto con a capo lobby e multinazionali farmaceutiche crollerebbe in quattro e quattr’otto. 
Ora mai per abbassare la densità di popolazione non si combattono più le guerre sul campo( non che sia giusto) ma le guerre subdole fatte da una dittatura alimentare, politica, economica e sociale piena di dogmi.

Gli è stata lanciata una pseudo/sfida sulla vitiligine di una certa “Flavia” un ospite in studio affetta da vitiligine che dice di seguire la dieta dei gruppi sanguigni da un mese. . Ma sarà vero? Per una sfida ci vogliono dei giudici imparziali e poi “sfida”?... Qui necessitano studi e ricerche no sfide. La dieta dei gruppi sanguigni che può salvarti la vita non è una competizione. Il Dottor Mozzi più e più volte interrotto specie da Luca Giurato non ha proprio avuto la possibilità di rispondere del tutto anche se questa volta ha parlato più apertamente con un sottofondo di grida e risatine maleducate.

Bisogna fare uno studio mirato sui popoli e osservare ad esempio come la Cina non abbia la vitiligine proprio perché non ingerisce cereali con il glutine. Ha risposto il Dottor Mozzi in merito a questa patologia. Tra l’altro chi scrive questo articolo ne è affetto e dico che con la dieta mozzi è scomparsa. Raramente si ripresenta nel gomito sinistro ma sono quasi del tutto guarito da questo disturbo.

 Ora io non penso assolutamente come diceva il Prof Sorrentino che i Cereali non raffinati possano fare male mentre quelli raffinati no. Ma cosa dice e insegna pure all’università? Ma qui scherziamo con la salute delle persone. Professori come Sorrentino o Calabrese suggeriscono di mangiare cereali con il glutine giocando con il loro titolo da Dottore con la salute delle persone. Una evidenza in questa trasmissione c’è stata, la maleducazione e l’ignoranza di Luca Giurato che si rivolgeva al Dottor Mozzi come se fosse un collega con la differenza che il Dottor Mozzi è un Medico Chirurgo e lui non è nessuno se non l’ennesimo propagandista di turno che favorisce gli interessi di qualcuno che sta dietro le quinte. Insomma il classico buffone. L’altra volta è toccato a Paone lustrare le scarpe a chi ha dei forti interesse per tenervi nascosto che l’alimentazione può essere o un veleno o la più  potente medicina e sta volta a Giurato del resto stanno a parità di intelletto. Poi mandano un servizio in cui i giornalisti di Mattino 5 si recano a Bobbio per intervistare persone che “farfugliavano”. Questo è il termine esatto. Hanno preso gli unici 4 gatti che da sempre a Bobbio hanno detto no alla dieta Mozzi e hanno montato un servizio. Prima Giurato insisteva nell’andare contro al Dottor Mozzi e poi in privato gli chiede consigli per eliminare la pancetta. Il Dottor Mozzi ha così potuto sottolineare che la falsità dei politici va a braccetto a quella dei giornalisti e conduttori televisivi. Uno che si alza in piedi e si risucchia la pancia che pareva stitico in volto.

Il Dottor Mozzi con un suo grandissimo impegno ogni giorno si mette in prima linea per aiutare tutti, e lo fa non solo con la sua disponibilità ma anche andando a ricercare la vera causa delle malattie. Cosa state facendo voi Medici come Sorrentino e compagnia bella che avete le più alte cariche di onorificenza e poi credete ancora che nel 2016 si muore di tumore. Sapete perché si muore di tumore? Per colpa di costoro che vi danno a bere la dieta dell’acqua convincendoci che da malattie quali il cancro o l’Alzheimer non ci  sia cura, mentre nel mondo esistono individui che sono miracolosamente guariti prestando attenzione all’alimentazione e allo stile di vita. Io non oserei mai dare per spacciato una persona. Le direi di lottare e di non arrendersi fino alla fine.

Il Dottor Mozzi è un medico in tutti i sensi, ha la passione per farlo, combatte in prima linea non si rifugia dietro un titolo o una scrivania. Ma stiamo arrivando al punto in questo pseudo paese che un medico non può più liberamente eseguire la propria professione secondo il bisogno del paziente? Io mi rifiuto di andare in questa direzione perché la propria professione deve essere un arte. E se ciò significasse essere uno sciamano solo perché un individuo ricerca la vera causa di un disturbo avvicinandosi alle vere leggi che sono quelle della Natura allora anche io sono come il Dottor Mozzi.

Ma vogliamo istituire un equipe di ricercatori che studino da vicino le evidenze del patrimonio genetico secondo i gruppi sanguigni? Questo no eh? E poi si considerano giornalisti o professoroni rifugiandosi dietro al Dio scienza, per alcuni"sciiientiaaaa" senza aver fatto nessuno studio e lavoro scientifico in merito. Vogliamo o non vogliamo creare un equipe di ricercatori che siano giudici imparziali che studino le evidenze dell’importanza del cibo specifico per ogni gruppo sanguigno? Fino ad allora non burlatevi di chi vi espone i fatti con la pratica e l’esperienza perché sta li la verità, nella pratica e nell’esperienza, non nel tracannare 10 boccali di acqua al dì o ingozzarsi di Cereali perché qualche medico cocciuto al soldo di multinazionali ci fa il lavaggio del cervello. Ma ci rendiamo conto di quanto i media specie questi zerbini italiani storpino e nascondano in tutti i modi la verità? Se è il caso arrivano anche ad invitare in studio uno come Luca Giurato. Ma chi è per dire al Dottor Mozzi che non ci sono evidenze nella teoria dei gruppi sanguigni che lavori ha fatto? Che titoli ha per rivolgersi a un medico in questo modo? Ma soprattutto vogliamo prendere in considerazione tutte le testimonianze di persone che sono riuscite a guarire o hanno migliorato notevolmente il loro stato di salute grazie alla dieta Mozzi? Avere questa ottusità a prescindere, senza esaminare i fatti concreti significa non avere rispetto per tutte quelle persone che hanno visto una guarigione del loro stato di salute. Cosa siamo milioni di persone che non hanno nessuna voce in capitolo o contiamo anche noi? Siamo stanchi di sentire continue lamentele e attacchi al Dottor Piero Mozzi se avete o volete fare delle evidenze scientifiche allora mettiamo e sponsorizziamo un equipe di ricercatori, come dovrebbe fare l’OMS “Organizzazione Mondiale della Sanità”, altrimenti tenete per i vostri salottini queste sbruffonate e alleanze contro un persona più grande, con un po’ più di esperienza di voi in merito ad argomenti quali Cibo e Medicina. Anche io credo che la causa delle patologie stia nell’alimentazione e nell’evidenza della programmazione del patrimonio genetico di ogni individuo, quindi adesso chiamatemi pure sciamano.

Aspettiamo un po’ di tempo e poi ci accorgeremo che emergeranno altre ricerche e studi in merito ai gruppi sanguigni che confermeranno i lavori di medici come Mozzi e D’Adamo in questa decadente civiltà occidentale obesa con la testa piena di Dogmi scientifici e religiosi.

Citando un filosofo: “ la verità passa per tre gradini, prima viene derisa e ridicolizzata poi viene ferocemente contrastata infine viene accettata come palese ovvietà. Arthur Schopenhauer.

Antonio.

venerdì 1 aprile 2016

Ancora Accanimento mediatico contro il Dottor Mozzi


Dopo qualche settimana dalla partecipazione nel salotto di Porta a Porta, il Dottor Piero Mozzi ospite a “Mattino 5” dalla Panicucci ha subito un vero e proprio accanimento mediatico. Alessandro Cecchi Paone si rifiuta di eseguire delle flessioni in diretta. Hanno attirato il Dottor Mozzi in una trappola in un vero e proprio agguato. Ma perché lo invitano se poi lo attaccano da tutti i fronti e non lo fanno parlare? Il Dottor Mozzi dice che è la conoscenza di se stessi che ci permette di acquisire la salute. E la salute vien mangiando visto che nell’arco della giornata ogni persona si nutre ed inserisce delle sostanze che stanno a stretto contatto con il sangue. Io sono Siciliano e vi dico che la vera dieta Mediterranea, che ha fatto forte i Popoli Mediterranei, è fatta da Pesce e Legumi. Il Mediterraneo è stato la culla della civiltà occidentale ed è divenuta forte con le proteine.
Il Dottor Mozzi ha in modo molto modesto invitato Alessandro Cecchi Paone a fare “solo” 20 flessioni e sappiamo quanto più in la si può arrivare per chi segue la dieta dei gruppi sanguigni con il giusto peso. Fare una dieta appropriata significa volersi bene non si tratta solo della dieta dei gruppi sanguigni qui si tratta di andare a naso, di percepire di sentire, quali alimenti sono adatti e quali no questo dice il dottor Mozzi. Ma che dieta è quella di Paone o della patata?? Poi io vorrei che qualcuno mi spiegasse degli ospiti dalla Panicucci ma che cos’è  la scienza? Non so se ve ne siete resi conto ma i media fanno la solita propagando. Il dottor Mozzi fregandosene altamente ha continuato a far valere la teoria secondo cui la causa delle malattie è ciò che viene a contatto con il sangue. E cos’è che sta in contatto con il nostro sangue gran parte della giornata: il CIBO. Sapevate che in medio-oriente il kit di emergenza che danno ai militari è la frutta secca. E come ci spiega il Dottor Mozzi sappiamo le meravigliose proprietà che ha la frutta secca come le Mandorle, le Prugne o i Fichi secchi ed è quello di sfiammare le pareti dello stomaco, attivare la digestione e la circolazione sanguigna. Il dibattito a Mattino 5 è durato all’incirca 40 minuti di grida e accanimento contro la dieta dei gruppi sanguigni. Mi dispiace se la tv comporta seguire la propaganda di questi Media impostori ma io decido di non guardare più la televisione. Ma come si fa a credere al nuovo giornalista di rete 4 Cecchi Paone dopo quella scenata in studio. Intanto se il Dottor Mozzi quale medico dice che sei in sovrappeso dovresti stare zitto, poiché voglio ricordare che è un medico oltre ad essere un po’ più granduccio di te maleducato. Ma la reazione di Paone è stata inammissibile, gridargli contro con tutti quei paroloni in diretta.Il Dottor Piero Mozzi ha deciso di andare in tv in mezzo ai lupi con la consapevolezza di quello che sarebbe stato questo programma. Un circo mediatico. Paone se solo facesse un decimo di quello che fa il Dottor Mozzi non durerebbe 2 giorni.  Fonte Essenziale paga la Panicucci e lei con un conflitto di interessi enorme (di non dire la verità) si permette di riderci su quando invece dovrebbe essere un giudice imparziale. Poi perché questa "giornalista" parla di lato e si atteggia con l’interlocutore mostrando il lato anziché la fronte faccia a faccia tu per tu? Questo nel linguaggio della Programmazione Neuro Linguistica è ben spiegato come l’ineguaglianza di un confronto. Come un dire: io sono superiore quindi non parlo con te come se volessi ascoltare ma con superiorità a prescindere da ciò che tu dici. Ma chi è Barbie?
Il dottor Mozzi ha più volte affermato: non seguite le diete, il cibo deve essere qualcosa di frugale. Dobbiamo imparare a conoscerci  con tutti i nostri segnali come può essere il prurito, la pancia gonfia, la respirazione.
La sua teoria si basa sui fatti di un medico Chirurgo che oltre ad avere una grande esperienza che mette a portata di tutti segue le leggi della natura come era anche in passato.
Questo il sito di numerose persone guarite grazie alla dieta e ai consigli del Dottor Mozzi. http://dietagrupposanguigno.it/guarigioni-con-la-dieta-del-dott-mozzi-testimonianze/ . Vere e proprie testimonianze.
Antonio.

“La vera scienza parte dalla pratica”. Dottor Piero Mozzi
Per contattare il Dottor Piero Mozzi.

Se volete provare a parlare con lui nei giorni di lunedì - martedì e giovedì dalle ore 21,30 alle 22,40 da consigli telefonici gratuitamente. Il numero è 0523.936633. Se trovate la linea occupata insistete!

Per avere una consulenza gratuita potete andare a trovarlo nei mercatini biologici che fa con la cooperativa Mogliazze: La prima domenica del mese è a Pavia, piazza del Duomo. La seconda ad Appiano Gentile (CO) Piazza della Libertà. La quarta a Monza (MI) Piazza Carrobiolo.
Gli orari sono dalle 10 alle 17. Spesso si ferma anche più tardi per accontentare più persone.

mercoledì 23 marzo 2016

Marea nera in Tunisia, viene da una piattaforma offshore. Nessuno ne parla.


Colpite le isole Kerkennah, a 120 km a sud di Lampedusa

Il 14 marzo una marea nera si è riversata sulle coste delle isole Kerkennah, in Tunisia, ma nonostante sia numerose pagine Facebook (come Kerkennah Islands) sia qualche giornale on-line abbiano pubblicato le foto del disastro (che in parte ri-pubblichiamo) la grande stampa tunisina ha praticamente ignorato l’evento, e altrettanto ha fatto quella italiana.
Eppure l’arcipelago delle Kerkenah è a soli 120 km a sud di Lampedusa, ed è noto a molti italiani sia per le sue magnifiche spiagge sia per la sua economia basata in gran parte ancora sulla pesca. Mentre scriviamo, come dice su Kerkennah Islands un cittadino tunisino, è stato fatto molto poco per «un problema ecologico molto grave che bisogna risolvere il più rapidamente possiibile».
Umberto Segnini di IsolaMondo, che conosce molto bene le Kerkennah, spiega che «lo sversamento viene da una piattaforma a 7 km dalla costa. Gli organi di informazione ufficiale e le compagnie petrolifere minimizzano, ma il problema è serio e la gente dell’isola è arrabbiata e preoccupata». Sotto accusa è soprattutto la Petrofac, una compagnia britannica specializzata nella fornitura di servizi all’industria petrolifera, ma Segnini evidenzia che «la pesca è l’attività principale dell’arcipelago, da quando hanno iniziato a trivellare nel Golfo di Gabes sono iniziati i problemi perché l’inquinamento collegato alle attività estrattive ha fatto diminuire drasticamente il numero delle spugne e anche il pescato ha subito un calo. I kerkenni sono isolani pacifici e accoglienti e tengono tantissimo al loro mare e alla qualità dell’ambiente; già in passato sono state fatte battaglie contro le compagnie petrolifere e si sono opposti con successo alla costruzione di un aeroporto che avrebbe cambiato il loro stile di vita, senza farsi convincere da promesse di lavoro e ricchezza»
Su Kerkennah Islands, Alain Langar scrive sconsolato: «Non so da che parte devo cominciare. Da anni ho sollevato questi problemi. Una completa ignoranza e un’incompetenza dei responsabili nazionali e regionali: silenzi radio. Sfortunatamente i Paesi in via di sviluppo adorano le catastrofi! So bene di cosa parlo perché sono del mestiere e peso le mie parole. Non pensano che al profitto finanziario, ecco i risultati. Nessuna lezione dal passato, prima c’era stata la Npk a Sfax e oggi Bp! Non vi resta che bussare alle porte delle assicurazioni, ancora! Le industrie dei giacimenti petroliferi hanno delle norme, dei codici  e un minimo rispetto della natura. La sola e unica responsabile di questa catastrofe della marea nera è il responsabile della municipalità: perché ha dato l’autorizzazione all’esplorazione di questo giacimento sotto il treno dittatoriale del vecchio regime! Ora, deve rendere conto agli sfortunati Kerkéniens. Come si dice, il denaro fa marcire le persone. Nessun rispetto per la persona umana e per il suo ambiente. La natura non vi perdona. Sono molto triste per la negligenza dei responsabili che ci ha fatto arrivare a questa orribile catastrofe. Le nostre isole non meritano questo destino maledetto».
Di Umberto Mazzantini
Fonte:http://www.pianetablunews.it/2016/03/23/marea-nera-in-tunisia-viene-da-una-piattaforma-offshore-nessuno-ne-parla/

martedì 22 marzo 2016

E’ italiana l’invenzione che potrà ripulire il nostro pianeta!


E’ in fase di completamento la prima sperimentazione su vasta scala nel sito nucleare di Saluggia, nel Vercellese.
Potrebbe anche essere usata per bonificare Fukushima.
Nasce da Este un progetto a dir poco epocale che ha il potere di rivoluzionare le pratiche di potabilizzazione e “pulitura” dell’acqua radioattiva. E dalla bassa padovana all’immane disastro di Fukushima il passo da compiere è davvero molto breve.
Ecco cosa è accaduto:
Qualche anno fa Adriano Marin, ingegnere elettronico all’università di Padova, iniziò a costruire in un garage un prototipo di potabilizzatore portatile insieme ad alcuni suoi colleghi. “Avevamo dato inizio alle sperimentazioni e ai progetti per motivi umanitari” Racconta l’ingegnere: “Dato che il sistema è nato principalmente per aiutare gli abitanti di quei luoghi sulla Terra che non possono avere accesso all’acqua potabile.
Monta, smonta, prova e riprova, modifica e riaccendi, spegni e purifica, salta fuori che il potabilizzatore è in grado di separare le molecole che formano l’acqua da qualsiasi elemento senza l’utilizzo di filtri e sostanze chimiche. E non si parla solo di fanghi, sporcizia, metalli, contaminanti volatili e altre sostanze inquinanti. L’apparecchio, che qualcuno ha definito poco generosamente «una specie di lavatrice», si è dimostrato in grado di scindere l’acqua anche dagli atomi radioattivi”.
Adriano Marin, 51 anni, ingegnere elettronico, per lungo tempo dirigente del gruppo Riello e poi in seguito fondatore dell’impresa di consulenze Cross Technology, ammette in tutta sincerità: “La scoperta fu un fatto del tutto casuale, e ci mettemmo due anni per capire quale principio fisico portava a quel risultato”.
Il sistema, battezzato Wow (Wonderful Water), è stato in seguito perfezionato e testato a lungo dai laboratori Arpav di Padova, dal Cnr, dall’Università di Pavia e dal Laboratorio per l’energia nucleare applicata, oricevendo tutte le attestazioni necessarie (in questo momento sta certificando i risultati anche il National Physical Laboratory del Regno Unito). Ad oggi è un brevetto mondiale.Fase ultima della sperimentazione.

In questo momento a Saluggia, nell’area in cui si trova il sorvegliatissimo deposito di scorie nucleari Avogadro, è in corso l’ultima fase della sperimentazione. WOW, che tecnicamente è un separatore di molecole, è stato costruito in versione “grande” e dal 23 settembre sta trasformando in acqua purissima 45 mila litri di liquidi radioattivi conservati in due cisterne.
Il 5 dicembre, avrà completato il suo lavoro, di tutto quel liquido contaminato resteranno solo dieci litri di concentrato insoluto. Sarà questa la prova più tangibile delle grandiose possibilità della macchina, in moltissimi campi, a partire proprio dal nucleare.

Questa è un’invenzione che merita il premio Nobel, tutta italiana,  che viene sostenuta anche da un gruppo di lungimiranti finanziatori e resa possibile da un team affiatato che condivide lo spirito del progetto: realizzare qualcosa di utile alla società.
Addesso Wow è in cerca, per ognuna delle applicazioni, di vari partner, possibilmente italiani, che portino il prodotto sul mercato. Qualcuno che concordi sulle finalità e che non cerchi invece di tenere l’invenzione nascosta.
Fonte: http://blog.saltoquantico.org/acqua-potabile-wow/?user=Fenix1

venerdì 18 marzo 2016

Dalla Sicilia lo Stop al Mous

Finalmente fermato il Mous e speriamo che duri.

LA RIVISTA ''TIME'': ''PROTESTE DELLA POPOLAZIONE SICILIANA HANNO FERMATO IL PENTAGONO'' (IN ITALIA NESSUNO NE HA SCRITTO)


NEW YORK -  Le proteste della popolazione siciliana arrivano sulla grande stampa americana, e la ragione è importante: hanno fermato niente di meno che il Pentagono.
L'attivazione del sistema di comunicazione satellitare militare ad alta frequenza Muos (Mobile User Objective System) realizzato presso la base aerea siciliana di Sigonella e' paralizzata dalle proteste popolari delle comunita' locali e da cause legali, tanto da essere divenuta un pantano per la prossima generazione delle reti di comunicazione globale del Pentagono.
Il prestigioso settimanale statunitense "Time" dedica un lungo articolo alla vicenda partendo dall'ordinanza di una corte siciliana, che la scorsa settimana ha consentito alla base aerea di operare il sistema cosi' da rilevarne le effettive emissioni di onde elettromagnetiche.
L'ambasciata statunitense in Italia sostiene che il Muos emetta radiazioni non piu' nocive di quelle di un comune telefono cellulare; le comunita' locali e parte della comunita' scientifica, pero', temono rischi per la salute e per l'ambiente.
Secondo Massimo Coraddu - scrive il Time - dell'Istituto nazionale di fisica nucleare e consulente del gruppo "No Muos", l'apparecchiatura e' pericolosa: "A piena potenza anche una breve esposizione (alle radiazioni emesse dal sistema, ndr) e' devastante. Le conseguenze di una esposizione prolungata a basse intensita' sono ancora piu' serie", e secondo lo scienziato interesserebbero un'area di circa 20 chilometri quadrati.
Di parere opposto il professor Salvatore Casale, esperto di telecomunicazioni dell'Universita' di Catania, secondo cui il Muos "non e' diverso dai sistemi di telecomunicazioni esistenti che impieghiamo coi nostri telefoni cellulari".
Il Muos e' stato sviluppato per consentire alle forze armate Usa comunicazioni di alta qualita' con le unita' che operano in tutto il mondo, anche quando le trasmissioni sono ostacolate  dal terreno o dalle condizioni meteorologiche. La stazione siciliana e' una delle quattro che compongono il sistema: le altre tre sono posizionate alle Hawaii, in Australia e in Virginia. Le stazioni comunicano con cinque satelliti, l'ultimo dei quali e' pronto al lancio da Cape Canaveral (Florida); il costo complessivo del sistema, sviluppato da Lockheed Martin, e' di 7 miliardi di euro.
Curioso che - però - il Pentagono abbia voluto piazzarlo proprio in Sicilia. Forse che la Spagna e il Portogallo o la Grecia hanno rifiutato a priori di "ospitare" questi macchinari pericolosi per la salute e per l'ambiente? Molto probabile, certo invece il fatto che il governo Renzi non abbia avuto nulla da ridire. Renzi quali "vantaggi" ha avuto col silenzio? 




Redazione Milano
Il Nord Quotidiano
Fonte: http://www.ilnord.it/c-4749_LA_RIVISTA_TIME_PROTESTE_DELLA_POPOLAZIONE_SICILIANA_HANNO_FERMATO_IL_PENTAGONO_IN_ITALIA_NESSUNO_NE_HA_SCRITTO

Putin si ritira dalla Siria, un altro colpo da maestro


E ora Vladimir Putin ancora una volta prende il mondo in contropiede annunciando il ritiro di gran parte delle truppe russe e ponendosi così in una situazione ottimale: il ritiro mira, ufficialmente, a favorire i colloqui di pace in Siria e dunque vanta nobili finalità. Può darsi che dia i risultati sperati – tutti lo sperano – e in questo caso il Cremlino potrebbe attribuirsi il merito di aver propiziato una soluzione insperata. Ma se anche i negoziati fra Assad e le fazioni ribelli fallissero e fosse necessario un nuovo intervento militare in Siria, Mosca sarebbe legittimata a procedere e nessuno potrebbe recriminare.
DI MARCELLO FOA - 15 MARZO 2016
Solo nelle prossime ore capiremo con certezza la consistenza del ritiro russo dalla Siria ma ancora una volta Vladimir Putin ha dimostrato uno straordinario tempismo. Da qualche tempo non ne sbaglia una.
Nell’autunno del 2015 colse di sorpresa quando annunciò l’inizio dei bombardamenti in Siria contro l’Isis.
Dopo poche settimane tutti si meravigliarono per la potenza e per la precisione dei bombardamenti rispetto agli svogliatissimi, recalcitranti raid condotti fino a quel momento dagli Usa.
Nessun esperto si aspettava l’avanzata delle truppe di Assad, che nei primi mesi del 2016 hanno riconquistato parte dei territori persi grazie, ancora una volta, all’”imprevista” efficacia del sostegno logistico russo.
E ora Vladimir Putin ancora una volta prende il mondo in contropiede annunciando il ritiro di gran parte delle truppe russe e ponendosi così in una situazione ottimale: il ritiro mira, ufficialmente, a favorire i colloqui di pace in Siria e dunque vanta nobili finalità. Può darsi che dia i risultati sperati – tutti lo sperano – e in questo caso il Cremlino potrebbe attribuirsi il merito di aver propiziato una soluzione insperata. Ma se anche i negoziati fra Assad e le fazioni ribelli fallissero e fosse necessario un nuovo intervento militare in Siria, Mosca sarebbe legittimata a procedere e nessuno potrebbe recriminare.
In termini di strategia militare e di immagine è un capolavoro. Perché quando si ricorre alla forza occorre porsi obiettivi chiari e sapersi fermare al momento giusto ovvero bisogna mostrare quella sapienza, predicata nell’Arte della Guerra di Sun Tzu, che é sistematicamente mancata agli Stati Uniti negli ultimi quindici anni ovvero dalla guerra in Afghanistan fino ad oggi passando per l’Irak, la Siria, le primavere arabe telecomandate, lo scellerato appoggio all’Isis e in genere all’estremismo islamico in Siria.
A modo suo, Putin ha dato un’altra lezione all’America.

Fonte:http://www.lintellettualedissidente.it/rassegna-stampa/putin-si-ritira-dalla-siria-un-altro-colpo-da-maestro/

IL GRANDE INSABBIAMENTO DI FUKUSHIMA



DI
LINDA PENTZ GUNTER

Il Dottor Tetsunari Iida è fondatore e direttore esecutivo dell’Institute for Sustainable Energy Policies (ISEP) (ndT. Istituto per le Politiche Energetiche Sostenibili) in Giappone. Come tale, ci si sarebbe aspettati che nella recente presentazione che ha dato nel Regno Unito, entro le sacre sale della Camera dei Comuni, avesse posto l’accento sulla capacità del Giappone di sostituire l’energia elettrica generata una volta dai suoi impianti nucleari, ora perlopiù dismessi, con le energie rinnovabili.
Ma la polemica appassionata del Dottor lida non riguardava la forza del Sole, bensì la forza della propaganda. L’11 marzo 2011 sarebbe potuto essere solo il giorno in cui ha colpito il Grande Terremoto del Giappone Orientale. Ma vi è stato anche l’inizio del Grande Insabbiamento da parte del Giappone.
Sul sito dell’ISEP Iida esalta la venuta della Quarta Rivoluzione, susseguente a quella dell’agricoltura, dell’industria e dell’Information Technology. Scrive: “Questa quarta rivoluzione sarà una rivoluzione nell’ambito dell’energia, una rivoluzione industriale verde e una rivoluzione basata su una rete decentralizzata”.
Ma Iida era più interessato a trasmettere di persona la misura in cui sono state dette menzogne ai giapponesi prima, durante e dopo il devastante disastro nucleare di Fukushima-Daiichi, piombato in quello stesso giorno fatidico, causato dal duo mortale di terremoto e tsunami.
“Shinzo Abe dice che ‘tutto è sotto controllo'”, ha riferito Iida, parlando a un evento ospitato dall’organizzazione Nuclear Free Local Authorities, dalla Croce Verde e dall’ente Nuclear Consulting Group a fine gennaio. Ruolo di predominanza era rivestito dall’ex primo ministro giapponese, Naoto Kan, che era alla guida del governo, quando i tre disastri hanno assestato il colpo. “Sì – sotto il controllo dei media!”
Un processo per la Tepco come il Processo di Tokyo del dopoguerra
I media potrebbero avere rivestito il ruolo di ancella del governo ben disposta a rassicurare il pubblico con falsità ma, nel luglio 2012, la Commissione Indipendente d’Inchiesta sull’Incidente Nucleare di Fukushima ha concluso che il disastro in realtà non è stato un incidente, bensì “qualcosa di artificiale”. I ricercatori hanno riferito che ciò è avvenuto come conseguenza della “collusione” tra il governo, le autorità di regolamentazione e l’industria nucleare, in questo caso, la Tepco.
“Ci dovrebbe essere un processo alla Tepco come il Processo di Tokyo del dopoguerra”, ha detto Iida, riferendosi al processo per crimini di guerra della Seconda Guerra Mondiale, nel quale sono stati processati 28 giapponesi, sette dei quali sono stati successivamente giustiziati per impiccagione.
La speranza per tale responsabilità – senza sostenere l’impiccagione – è fugace nella migliore delle ipotesi. Nel 2011, mentre tenevo un discorso nell’ambito di una conferenza a Berlino ospitata dalla Fondazione Heinrich Böll, ho suggerito che i funzionari della Tepco debbano essere inviati alla Corte Penale Internazionale de L’Aia (una struttura americana ancora si rifiuta, con convenienza, di riconoscere la colpevolezza) a rispondere di ciò che equivale chiaramente a crimini contro l’umanità.
L’osservazione ha causato un po’ di scalpore e domande pressanti circa il meccanismo con cui la Tepco potrebbe essere ivi condotta. È inutile dire che nulla del genere sia mai accaduto o che sia verosimile.
La tattica preferita del governo di Abe è invece andare a tutta velocità, in modo tale da riavviare i reattori e far tornare tutti a casa il più presto possibile, come se niente di grave fosse accaduto. Basta scavare un po’di terriccio, portarlo via da qualche altra parte e, Abracadabra! Tutto è pulito e di nuovo sicuro!
Normalizzare la radiazione, una linea politica e ora una pratica
La decontaminazione radiologica, ovviamente, non è così facile. Né affidabile. E’ qualcosa di più simile a “spingere la contaminazione da un posto all’altro”, così come lo descrive l’esperto nucleare indipendente, Mycle Schneider. Nemmeno la radiazione rimane obbediente in un unico luogo.
“Le montagne e le foreste che non possono nemmeno essere vagamente decontaminate, fungeranno da fonte permanente di nuova contaminazione, ogni pioggia laverà via la radiazione e la porterà giù dalle montagne
verso le pianure”, ha spiegato Schneider. Gli uccelli si trasferiscono di frequente. Gli animali mangiano ed espellono flora radioattiva. La radiazione viene spazzata via verso il mare. È un ciclo senza fine.
Sono in corso, ciò nonostante, sforzi per il ripopolamento delle aree colpite, in modo particolare nella Prefettura di Fukushima. È una linea politica e ora una pratica di “normalizzazione” degli standard di radiazione raccontare alle persone che tutto va bene, quando chiaramente non c’è alcuna evidenza medica o scientifica per sostenerlo. E ciò era già fermamente e istituzionalmente un approccio in atto perfino l’11 marzo 2011, mentre il disastro di Fukushima colpiva nella sua fase iniziale, e quindi molto del processo decisionale è stato lasciato al giudizio individuale.
“Ci è stato detto che l’evacuazione pone un più grande rischio rispetto alla radiazione”, ricorda Hasegawa Kenji, un coltivatore da Iitate, un villaggio ubicato a 45 chilometri dall’Impianto Nucleare di Fukushima. Caratterizzato nel documentario della serie VICE (ndT. documentari specializzati nell’esplorazione di verità scomode) “Alone in the Zone”, Hasegawa ha criticato il sindaco di Iitate per aver fatto quello che lui ha definito un errore terribile.
“Anche quando gli scienziati hanno detto al sindaco che Iitate era un luogo pericoloso, li ha ignorati. Ha fatto arrivare da tutto il Paese esperti che propugnassero la sicurezza di quel luogo. Hanno riferito che non avevamo niente di cui preoccuparci. Continuavano a dircelo. Alla fine gli abitanti di un villaggio si sono fatti ingannare e hanno cominciato a rilassarsi. E il sindaco ha rifiutato l’idea di evacuare ancor di più. Ecco perché nessuno se ne è andato via, anche se i livelli di radiazione erano talmente alti.”
L’industria nucleare non ha detto la verità al pubblico
La confusione che circondava l’evacuazione era così profonda che, come Zhang et alhanno osservato in uno studio datato 11 settembre 2014 e pubblicato sull’International Journal of Environmental Research and Public Health: “Misure non chiare per l’evacuazione hanno provocato la fuga di numerosi residenti verso la zona nord-occidentale, dove i livelli di radiazione erano ancora più elevati.”
Tutto ciò è nella norma, ha riferito Iida. “Devo sottolineare che chi lavora nel settore nucleare, non ha detto la verità al pubblico e non ci tengono informati.”
Nel prosieguo del processo di “normalizzazione” è arrivata la decisione di elevare gli standard consentiti di esposizione alla radiazione a 20 millisievert di radiazione all’anno, partendo dal livello precedente di 2 mSv (ndT. millisievert, unità di misura della dose equivalente di radiazione nel Sistema Internazionale ed è una misura degli effetti e del danno provocato dalla radiazione su un organismo) all’anno. Il limite globalmente accettato per l’assorbimento della radiazione è 1 mSv all’anno.
Questo significava che i bambini sono stati esposti potenzialmente agli stessi livelli di radiazione che sono consentiti per i lavoratori adulti nelle centrali nucleari in Europa. Alcuni funzionari hanno perfino sostenuto che le zone in cui i tassi si attestavano fino a 100 mSv all’anno dovrebbero essere considerate “sicure”. Scrivendo sul suo blog, l’avvocato anti-inquinamento di New Orleans, Stuart Smith, ha osservato ironicamente:
“Invece di prendere misure correttive per proteggere la sua gente, il Giappone ha semplicemente aumentato i limiti di esposizione riconosciuti a livello internazionale. Sembra che la priorità – come abbiamo visto in tanti altri disastri industriali in tanti altri paesi sia la protezione del comparto industriale e la limitazione della propria responsabilità, piuttosto che la garanzia di salute e benessere a lungo termine delle masse. Vacci a capire qualcosa.”
La grande menzogna del rimpatrio
Tutto ciò predispone il palcoscenico ideale per la Grande Menzogna del Rimpatrio. “Si tratta del grande insabbiamento”, ha detto Iida al suo pubblico di Westminster. “Alla gente viene detto che è abbastanza sicuro avere una quantità limitata di esposizione [alla radiazione].”
Infatti, in recenti conferenze dei governatori di prefettura, sono stati sollecitati in particolare i giovani a tornare a Fukushima. “Se venite a vivere con noi a Fukushima e a lavorare lì, ciò faciliterà la ricostruzione post-disastro e vi aiuterà a condurre una vita significativa”, ha riferito il Governatore di Fukushima Masao Uchibori.
I giovani in Giappone, tuttavia, non sembrano collaborativi. Nel luogo dove gli sfollati stanno tornando, la maggior parte sono cittadini anziani, i quali hanno meno da perdere dal punto di vista sanitario e che sono più tradizionalmente legati alla terra e ai loro cimiteri ancestrali.
“Vogliono morire dove sono nati e non in un luogo sconosciuto”, ha detto Yoshiko Aoki, una sfollata lei stessa che ora lavora con altre persone, e che è anche intervenuta alla conferenza di Londra.
Tutto ciò crea un impatto sulle entrate delle imposte degli abitanti che costituiscono il 24,3% di tutte le fonti fiscali locali e vengono raccolte sia dalle prefetture, sia dai comuni. Vengono riscosse sia su base individuale, sia per quanto riguarda le aziende, ma per la maggior parte provengono da base individuale.
I cittadini anziani che sono andati in pensione non contribuiscono all’imposta sul reddito, quindi l’onere spetta ai governatori e ai sindaci, in modo tale da attirare il maggior numero di persone lavoratrici possibile a ritornare nelle loro città e nelle regioni, al fine di finanziare in modo efficace i servizi pubblici locali.
Le aree radioattive sono le più colpite economicamente
Alla fine dello scorso anno, l’Asahi Shimbun (ndT. letteralmente “Giornale del sole del mattino” è un quotidiano nazionale in lingua giapponese del Giappone con quartier generale a Osaka) ha preso in considerazione le entrate fiscali nelle 42 municipalità colpite dal triplo disastro del 2011, costituito da terremoto, tsunami e fusione del nocciolo dell’impianto nucleare di Fukushima.
Non sorprende quindi che le zone più colpite dalla contaminazione radiologica avessero sofferto il contraccolpo economico più grande. Quelle aree libere dal fallout radioattivo si sarebbero potute semplicemente ricostruire dopo lo tsunami e il terremoto e, di conseguenza, recuperate economicamente, alcune perfino meglio dei livelli pre – 11 marzo 2011.
“All’altra estremità della scala si situa Namie, Prefettura di Fukushima, città che ha segnato il più grande tasso decrescente – 72,9 per cento – di entrate per l’anno fiscale 2014″, ha riportato l’Asahi Shimbun. “Tutti i residenti della città, vicino alla centrale nucleare paralizzata, rimangono in stato di evacuazione. Sebbene i pagamenti delle imposte provenienti dalle aziende siano aumentati per il lavoro di decontaminazione e per altri progetti di lavori pubblici, le imposte sul reddito pagate dai residenti e le tasse sul cespite sono diminuite.”
Tornare o non tornare è la questione del momento – o arriverà marzo 2017, quando il governo Abe annuncerà la revoca di molti ordini di evacuazione. A quel punto, la compensazione del governo per gli sfollati verrebbe abolita, ponendoli sotto la pressione finanziaria per fare in modo che ritornino. Spunto di maggiore confusione.
Le persone si trovano ad affrontare, ha riferito Iida, “due visioni estreme, o che è molto pericoloso o che è abbastanza sicuro. Quindi è molto difficile decidere quale è la verità, il cui discernimento è lasciato alle persone. “
Una di quelle città che potrebbe essere dichiarata “sicura” è Tomioka, la Pripyat del Giappone, un tempo dimora per circa 16.000 persone, ma ora disabitata.
“E’ come essere un esperimento umano, è così che ci sentiamo”, ha detto Aoki a Londra, lei stessa un’ex residente di Tomioka. “Il Governatore di Fukushima ha parlato di una Fukushima sicura. Vogliamo che diventi sicura, ma i nostri pensieri e la realtà non coincidono “.
Il professore di fisica nucleare dell’Università di Kyoto, Koide Hiroaki, osserva che nel film della serie VICE è stato schietto per decenni contro l’uso continuato dell’energia nucleare:
“Una volta che si entra in una zona a radiazione controllata, non si dovrebbe bere acqua, figurarsi mangiare del cibo. L’idea che qualcuno “, si interrompe,”… viva in un posto come questo è impensabile. ”
Linda Pentz Gunter è la specialista internazionale presso l’ente Beyond Nuclear. Funge anche da direttore dei media e dello sviluppo.

Fonti: www.theecologist.org/
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mercoledì 16 marzo 2016

Il genocidio dei nativi americani e degli africani: 1607-1890 Tratto da “Il libro nero degli Stati Uniti d’America”


Stima dei civili morti: 90 milioni!!!
Tra i genocidi compiuti dagli Usa prima della Seconda guerra mondiale vogliamo citare solo i due che ci sembrano più significativi: lo sterminio dei nativi americani (gli “indiani”) e il massacro del popolo filippino. Tralasciamo, invece, la Guerra di secessione anche se, a detta degli storici, è stata la guerra civile più sanguinosa della storia umana. Sarà un caso?
Gli inglesi arrivarono a Jamestown nel 1607. Dal 1610 iniziò lo sterminio dei nativi americani che proseguì fino al 1890, anno in cui il settantesimo cavalleggeri dell’esercito nordamericano massacrò la popolazione Lakota, nel Sud Dakota.
Assetati di oro, argento c pellicce, i bellicosi cow-boys a cavallo, armati di fucili, ebbero, gioco facile contro, popolazioni pacifiche che erano armate solo di archi e frecce, e non conoscevano la polvere da sparo, il denaro e la proprietà privata. Voglio riportare qui un brano, che descrive molto bene il lungo calvario attraversato dai nativi dopo essere venuti in contatto con i conquistatori europei:


“Dopo lo storico sbarco del 1492, per anni l'Europa, lacerata da sanguinose guerre di religione, non si mostrò molto interessata al nuovo continente. Successivamente la bramosia di possesso, il mito dell'oro, l'interes­se verso nuove terre, la passione per le pregiate pellicce, l'imperativo missionario di "mettere il nuovo continente sotto la protezione di Dio” e il fascino dell'avventura, rappresentarono un micidiale cocktail distruttivo. Ben presto l'insieme di questi elementi si tradusse in atrocità e oscenità di ogni tipo. una miscela esplosiva che rese via via sempre più manifeste le peggiori disposizioni dell'uomo.
Quel misto di avventura e ingordigia funse da propulsore e spinse verso occidente i grandi velieri.

Il destino dei nativi americani e delle loro antiche culture (e probabilmente del mondo intero) era segnato: la presunta "civiltà” europea, boriosa e dispotica, ne aveva decretato l'epilogo”
Ma com'è potuto accadere? E cos’è successo realmente? Da dove è scaturita tanta ferocia? Di chi sono le maggiori responsabilità? Si poteva evitare lo sterminio? Ridurre i patimenti? La gran massa di film western descrive la realtà dei fatti oppure fa mistifica? Si può pensare a una verità storica? Se sì, qual è?
Tuffiamoci in questa impresa, tentiamo insieme un'analisi...
E’ solo agli inizi del 1600 che si colgono i primi segnali di una vera e propria aggressione.
Il mercato delle pellicce che giungevano dal continente appena “scoperto” alimentò ben presto, e a dismisura, le vanità degli europei, e fece aumentare così vertiginosamente la richiesta di queste pregiate mercanzie.
I furbi avventurieri sbarcati nel Nuovo mondo, cominciarono così a barattare con gli “indigeni del posto” oggetti di scarsissimo valore con pregiate pelli di lontra, e i propri vestiti rabberciati destinati alla pattumiera con le stupende pelli di castoro faticosamente procurate dagli “indiani”.
L'America diventa il grande magazzino di pellicce per l’Europa. Agli indiani il compito di riempirlo.
Gli europei inoltre fecero conoscere ben presto ai “selvaggi” l'inebriante acquavite - che usavano per stordirli prima delle “trattative” – nonché altre “magiche cose” con le quali cercavano di ingannare gli ingenui abitanti del luogo. I furbi mercanti del vecchio continente fecero di questi espedienti preziosi alleati.

La trappola illusoria del vantaggioso baratto disorientò ben presto alcuni fra gli “indiani” più scriteriati. Diverse comunità, che mai avrebbero pensato di dover affrontare, una situazione simile, si trovarono impreparate nel dover lottare contro questo mistificatorio nemico. Il nuovo nemico “rapiva la mente” degli stolti e giungeva a volte sino ad essere più forte del sacro rispetto per la veneratissima Madre di tutte le cose: Madre Natura. Un sacro rispetto, punto focale della cultura indiana, che ogni indiano aveva ben radicato dentro di se, almeno sino a quell’infausto incontro con l’uomo bianco.
Madre Natura, prodiga di frutti benedetti, Madre natura, amorosa dispensatrice di ogni bene, Madre Natura, madre di tutti gli animali, anche di quelli da cacciare e uccidere, per reale bisogno, in “confronti” leali e senza inutili sprechi.
L’ingannevole rete tessuta dai bianchi arrivò a disorientare, anche se solo temporaneamente, l'ignare, pellerossa che giunse ad affermare: “Il castoro fa le cose per bene: sa fare le pentole, le accette, le lesine, i coltelli ...”.
Questo nuovo e ingenuo, slogan coniato dai nativi rende oggi bene l'idea dei “vantaggi” che inizialmente derivarono dal commercio delle pellicce; vantaggi fatali però, che decretarono !a condanna a morte di tutte le culture locali.
Gli indiani non potevano immaginare che, adottando il pensiero degli europei, avrebbero messo in moto l'ingranaggio, destinato in breve tempo a stritolarli senza alcuna pietà.

Gli uroni, gli irochesi e gli indiani delle coste nordoccidentali cercarono di affrontare il disorientamento legato a questa nuova “mania della negoziazione” e dettarono delle regole; ammisero il commercio con i bianchi (purché sobrio e misurato) e l’arricchimento di alcuni componenti della collettività. Il profitto derivante dagli interscambi, però, non doveva generare disuguaglianze, ne marcare differenze di sorta con gli altri membri della comunità; rimaneva perciò decisa mente in vigore il principio della redistribuzione, che anzi doveva essere ulteriormente, rafforzato e sviluppato con nuovi criteri.
Ma l’europeo, che primeggiava in astuzia, impose senza indugio l’introduzione di nuovi sistemi commerciali. Le virtuose consuetudini “socio-economiche”, ancestrali per le comunità indiane, finirono così per essere gradualmente distrutte. L’introduzione successiva di nuove e mirate mercanzie snaturò totalmente il modo di vivere indiano e ne segnò definitivamente la caduta. La caccia, il commercio e la distorsione culturale mutarono radicalmente il sistema di vita e l’alimentazione delle tribù che giunsero così a dipendere completamente dagli scaltri europei.
Allo stesso modo dell'arricchimento di uno ai danni dell'altro e delle disuguaglianze fra uomini, anche la proprietà fu un principio che sfuggi completamente al nativo, che non riuscì mai a comprendere come si potesse pretendere di acquistare cose che appartenevano a tutti come alberi, fiumi, prati, spiagge o laghi... ma il problema non infastidiva per nulla il bianco, poiché quasi mai si parlava di “comprare”: per lui le nuove terre, erano abbandonate e non sfruttate, e la Bibbia stessa affermava che Dio li aveva guidati in quei luoghi. L’illusione del nuovo vantaggioso rapporto con il bianco però cedette, presto il passo ai reali obiettivi dell’invasore, i nuovi arrivati palesarono le loro vere intenzioni e iniziarono così i maltrattamenti, i “selvaggi” furono trattati come schiavi, si abusò delle loro donne, le trattative non furono più rispettate. Così i poveri malcapitati, terrorizzati e increduli, per sottrarsi alla presenza dei bianchi, si ritirarono nelle foreste interne.

Alla iniziale generosità dei nativi, dunque, i bianchi, popolo eletto di Dio, cui era stata affidata “la divina missione”, risposero con avidità e maltrattamenti d'ogni tipo, e non si fecero alcuno scrupolo poiché gli indigeni erano considerati “crudeli, selvaggi, barbari e figli di Satana”.
(…)
La decimazione delle popolazioni native non avvenne solo con armi più avanzate, ma anche con l’esportazioni delle malattie occidentali per le quali i bianchi conquistatori erano vaccinati.
Per un certo periodo l’esercito americano fece addirittura strage di bisonti delle grandi pianure per togliere agli indiani la loro principale fonte di sostentamento e indurli alla resa e alla fame.
(…)
Il genocidio degli indiani venne accompagnato dalla tratta degli schiavi che venivano costretti a lavorare nelle terre dove prima vivevano i nativi. Una macabra geografia dello sterminio e della schiavitù sostenne la nascente industria occidentale. Dai porti dell’Inghilterra partivano navi che strappavano e sequestravano i neri dall’Africa per ridurli in schiavitù nelle piantagioni americane. Da lì le navi, piene di cotone, salpavano di nuovo l’oceano per rifornire la madrepatria della preziosa materia prima, con la quale si producevano manufatti tessili a buon mercato che, esportati in Estremo Oriente, riducevano il Bengala, la regione più ricca e sviluppata dell’India, alla fame più nera, all’attuale Bangladesh.
Nel 1860 si contavano negli Stati Uniti ancora 4 milioni di schiavi. Gli schiavi non morivano solo in schiavitù, ma anche di schiavitù. 2 milioni morirono di stenti o di maltrattamenti, durante il loro trasferimento o durante la loro prigionia.


Fonte: http://disinformazione.it/genocidionativi.htm