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lunedì 29 febbraio 2016

Possibile fallimento della tregua

L’Ammiraglio statunitense James G. Stavridis spiega i dettagli di un eventuale “Piano B” degli USA per la Siria che esclude la Russia nel caso di un possibile fallimento della tregua in Siria.
“Probabilmente l’alternativa conosciuta come “Piano B” , pianificata in precedenza dal segretario di Stato, John Kerry, include l’invio di forze terrestri in Siria, di conseguenza non include la Russia”, ha spiegato questa Domenica Stavridis.
Di seguito lo stesso ammiraglio ha esposto nei dettagli il piano, 
spiegando che questo intervento terrestre in Siria conta su diverse fasi e le prime consistono nel creare una zona di esclusione aerea (no fly zone) e garantire la sicurezza delle truppe di terra.
Secondo Stavridis, ex comandante Supremo Alleato dell’Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord (NATO), tale situazione permetterebbe anche “l’organizzazione di gruppi oppositori moderati”.
“Molto probabilmente in questo piano sarà prioritaria la Giordania e le sue forze terrestri; sono sicuro che il presidente degli USA Barack Obama, ed il re giordano, Abdolà II, ha conversato rispetto a questo”, ha aggiunto.
Secondo Stavridis, senza dubbio, sarà una 
campagna complessa e caotica, “speriamo di poter porre la Russia dalla nostra parte, ma non sono sicuro di questo”, ha concluso.
Lo scorso Martedì il segretario di Stato degli USA ha annunciato che Washington ha l’opzione di un “piano B” se fallisce la cessazione delle ostilità e la nuova tregua concordata fra la Russia e gli USA.
Il giorno seguente il Ministero russo degli Esteri ha reagito nella seguente maniera : “la Russia non sa nulla di un “Piano B” di cui parlano gli USA. Si è realizzato un intenso lavoro per ottenere l’accordo sulla Siria ed è necessario investire tutti gli sforzi per implementarlo”.
Il giovedì, il cancelliere russo, 
Serguei Lavrov, ha rigettato le dichiarazioni del titolare statunitense ed ha assicurato che non c’è , nè ci sarà alcun “piano B” secondo l’accordo di tregua in Siria.
Anche il vice ministro degli Esteri della Russia, Mijail Bogdanov, a sua volta, ha manifestato nello stesso giorno del Giovedì che i russi sono  preoccupati per  gli annunci degli USA e per il  fatto che gli USA parlino di un “piano B”. Non sappiamo niente di questo”.
Nelle prime ore del Sabato è entrato in vigore un cessate il fuoco in Siria, annunciato dagli USA e dalla Russia, da cui sono esclusi i gruppi considerati terroristi dalle Nazioni Unite e fra quelli l’ISIS ed il fronte Al Nusra, ramo di Al Qaeda.
Anche il Governo di Damasco ha accettato la tregua con il fine di fermare lo spargimento di sangue dei siriani e restaurare la stabilità, al tempo stesso  ha ha assicurato che continuerà combattendo il gruppo terorrista dell’ISIS e di Al Qaeda.
Tuttavia il primo ministro turco Ahmet Davutoglu ha messo in chiaro che il suo Esercito “non si sente obbligato a rispettare la tregua, se si crea una situazione che minaccia la sicurezza della Turchia”, alludendo ai gruppi di autodifesa curdi-siriani.
Fonte: Hispan TV

Traduzione: Manuel De Silva

DRONI A SIGONELLA LA NUOVA BASE DI CONTROLLO


Se vuoi capire cosa sta succedendo a Sigonella e quanto l’Italia sia implicata nei nuovi scenari di guerra devi telefonare a Messina, ad Antonio Mazzeo, tra i massimi esperti di geopolitica mediterranea, autore di saggi fondamentali sul rapporto tra gli Usa e il nostro paese, uno che le denunce sugli armamenti americani (e sui droni) presenti sul suolo 
italiano le fa da anni.
Antonio, cosa succede a Sigonella e perché improvvisamente se ne torna a parlare?
Succede che il Wall Street Journal ha pubblicato un articolo in cui riferisce di un accordo tra Usa e Italia per dislocare, nella base di Sigonella, i cosiddetti droni killer: sono dei velivoli senza pilota dotati di sistemi missilistici e bombe a guida laser. Non sono strumenti difensivi ma hanno una funzione di attacco. E questo viola almeno un paio di articoli della Costituzione.
Ti riferisci al famoso articolo 11 che recita “L’Italia ripudia la guerra…?
E non solo. Mi riferisco, per esempio, anche all’articolo 80. Ma vorrei aggiungere un’altra cosa a proposito del famoso accordo Italia-Usa.
Prego…
Già nel 2011, durante la guerra in Libia, i droni americani, senza alcun accordo formale, rientravano in Italia dopo le missioni. Poi, nel 2013, questi accordi sono stati formalizzati ma soltanto per un utilizzo temporaneo. Oggi, addirittura, Sigonella diventa una base operativa. E tutto questo senza alcun passaggio parlamentare e senza che l’opinione pubblica ne sia stata informata. Solo ieri, la ministra Pinotti è stata costretta a riferire in sede parlamentare sulla presenza dei droni sostenendo che si tratta di sistemi di difesa. Ma non è vero.

Torniamo ai droni. Cosa sono e come funzionano?
Ne esistono di due tipi: i Global Hawk, ospitati a Sigonella dal 2008, che hanno funzioni di intelligence, sono dotati di telerilevamento e monitorano aree enormi, individuando obiettivi e regolando missioni di attacco. Poi ci sono i cosiddetti droni killer, come i Predator o i Reaper: questi imbarcano bombe e sono teleguidati dalle basi statunitensi. L’America li ha usati in più di 500 blitz, in Afghanistan, Pakistan, Iraq, Siria, Libia, Africa sub-sahariana e Yemen facendo migliaia di vittime. E non solo tra i combattenti o i sospetti terroristi ma anche tra i civili, nelle scuole, negli ospedali. E questo pone grossi problemi di diritto umanitario. E poi, colpire un obiettivo solo perché sospettato di essere un terrorista equivale ad una condanna a morte senza processo.
Quali sono le basi da cui vengono teleguidati?
Fino ad oggi la base di Ramstein in Germania ma è partito un bando per realizzare un altro centro aSigonella.
Insomma, siamo in guerra…
Sì, c’è un’accelerazione dell’escalation bellica verso la Libia. E in questa accelerazione rientra la presenza di unità navali italiane a largo della Libia e l’utilizzo dei droni italiani (sono dei Predator non armati) che partono dalla base di Amendola (Foggia), penetrano nello spazio aereo libico e si spingono fino al Ciad.
E in questo scenario Sigonella che ruolo ha?
Sigonella si appresta a diventare una centrale di controllo mondiale dei droni già nel 2017. Ma già oggiSigonella e Trapani Birgi sono utilizzate per le operazioni dei droni militari acquistati dlal’Aeronautica Militare e con base di controllo ad Amendola (anche per attività di controllo anti-migrazioni). La novità è che è arrivata l’autorizzazione del congresso americano e presto potranno essere armati e avere il loro battesimo di fuoco in Libia.
Fonte: Viola Post

AUSTRIA E GRECIA ROMPONO LE RELAZIONI. EUROPA IN CRISI.

BERLINO – “Le reciproche accuse tra Austria e Grecia hanno portato ad una decisione unica nella storia dell’Unione Europea: la Grecia ha richiamato il suo ambasciatore da Vienna, rompendo le relazioni diplomatiche. Atene ha reagito cosi’ alla sua esclusione dalla Conferenza sui Balcani organizzata dal governo austriaco, un evento che ha prodotto decisioni che peseranno in modo particolare proprio sulla Grecia, porta d’ingresso dei migranti in Europa”.
A pubblicarlo in prima pagina – oggi – è il più importante quotidiano tedesco: il Frankfurter Allgemenie Zeitung.
“Atene – scrive il giornalista Klaus-Dieter Frankenberger – e’ sdegnata per la chiusura del confine greco-macedone, e secondo le parole del suo ministro responsabile della questione profughi, teme addirittura di diventare il Libano d’Europa”. Rischio tutt’altro che teorico.
“Nonostante le vacue parole e gli appelli delle istituzioni europee per una soluzione comune – prosegue Frankenberger – l’Unione Europea ha compiuto un altro passo in avanti verso la sua scomposizione. La rabbia della Grecia e’ comprensibile – sottolinea il quotidiano -. Atene e’ accusata di non aver fatto abbastanza per proteggere le frontiere esterne della Ue, ma i segnali che giungono da Bruxelles sono contraddittori; di fatto, i paesi europei chiedono alla Grecia di rassegnarsi a trattenere sul proprio territorio i profughi anziche’ consentire loro di proseguire verso il Centro Europa. La Grecia dovrebbe essere quindi trasformata nel grande campo profughi dell’Unione Europea, diventando cosi’ nuovamente il caso sociale d’Europa”. L’accusa è molto pesante.
“E se l’afflusso di profughi verso la Grecia non si fermasse? – si domanda il Frankfurter Allegemeine Zeitung – O se aumentassero nuovamente i profughi e i migranti verso l’Italia? Ovunque – conclude il giornalista – resce l’insofferenza, il malumore e l’irritazione, e a scarseggiare sono le tanto invocate soluzioni comuni”.
Infatti, anzichè trovare una strategia unitaria con la Ue, la stessa Germania prende decisioni unilaterali: dopo mesi di discussioni, il Parlamento – il Bundestag – ha deciso un intervento restrittivo in materia di asilo politico, che prevede un’accelerazione delle procedure per la concessione dell’asilo ma anche un piu’ rapido respingimento dei profughi non riconosciuti.
Il nuovo pacchetto di legge inoltre limita il ricongiungimento familiare dei profughi che usufruiscono di protezione sussidiaria, e velocizza il rimpatrio delle persone provenienti da “paesi di origine sicuri”. Nonostante le critiche delle organizzazioni umanitarie, i parlamentari tedeschi la hanno votata a larga maggioranza.
La Grande Coalizione conta su queste misure per arginare l’insoddisfazione degli elettori nei confronti della gestione del fenomeno migratorio da parte della cancelliera Angela Merkel, e per arginare l’ascesa del Partito euroscettico AfD alle prossime elezioni regionali. I sondaggi elettorali fotografano l’ascesa del partitoAlternativa per la Germania alle elezioni regionali del prossimo 13 marzo in Baden-Wuerttemberg, Renania-Palatinato e in Sassonia-Anhalt, AfD ha buone possibilita’ di entrare in tutti e tre i Parlamenti con forti rappresentanze.  Fonte: Il Nord

Il governo greco sta cercando di rallentare il flusso di migranti verso il suo confine settentrionale, in modo da prevenire un ulteriore affollamento di profughi che vogliono procedere verso il Nord Europa e che si ritrovano con i confini chiusi dai Paesi frontalieri.
Lo scorso fine settimana, la Macedonia ha bloccato l’ingresso dei migranti afgani in arrivo dalla Grecia e dopo animate proteste e momenti di tensione, il governo di Atene ha messo centinaia di profughi su dei bus e li ha trasferiti nella capitale. Intanto migliaia di persone continuano ad affluire verso la penisola ellenica, approdando sulle isole e poi al Pireo, dove solo ieri sono arrivati circa 2.000 migranti. Il governo ha parlato oggi di “una decelerazione controllata del movimento dei rifugiati e del flusso di migranti dalle isole verso il porto del Pireo”. L’idea, ha detto il ministro dei Trasporti marittimi e della politica insulare Theodoros Dritsas, è di creare delle “nuove aree di residenza temporanea nell’Attica e altre parti del Paese per affrontare il problema della chiusura dei confini”. Il problema del blocco delle frontiere è sfociato in un crisi diplomatica tra Grecia e Austria, Paese capofila nella regione della linea dura sull’accesso dei migranti. Ieri, all’indomani di un vertice regionale a Vienna a cui la Grecia non è stata inviata, Atene ha richiamato il proprio ambasciatore in Austria Chrysoula Aleiferi. Oggi la Grecia ha rifiutato la richiesta di visita avanzata dal ministro degli Interni austriaco, Johanna Mikl-Leitner.
Fonte: Italian Irib

FONTE ARTICOLI: http://www.controinformazione.info/frankfurter-allgemeine-zeitung-austria-e-grecia-rompono-le-relazioni-diplomatiche-la-ue-verso-la-sua-scomposizione/

martedì 23 febbraio 2016

Grecia nel caos


La polizia greca si è scontrata violentemente con centinaia di agricoltori che manifestavano ad Atene contro la riforma delle pensioni che il Governo sta negoziando con gli organismi finanziari internazionali
Alcune centinaia di agricoltori si sono radunati oggi nella capitale greca per una manifestazione di protesta contro che durerà due giorni contro la riforma delle pensioni e le misure di austerità annunciate dal Governo.
I manifestanti hanno tentato di entrare all’interno del palazzo ma la polizia li ha respinti usando gas lacrimogeni. Ad Atene si è realizzata una nuova giornata di proteste, scioperi e tensioni. Almeno un migliaio di coltivatori si sono ritrovati nella capitale ellenica in segno di protesta contro l’aumento delle tasse previsto dal Governo e contro la riforma delle pensioni, la cui misura più contestata è il taglio (dal 15 al 30%) per gli assegni dei pensionati che lasceranno il lavoro a partire dal 2016.

Sarebbe questo l’ennesimo provvedimento emanato ai danni dei pensionati greci negli ultimi sei anni. I sindacati di categoria denunciano che le misure richieste da Ue e Fmi porterebbero a un taglio del‘85% del reddito annuo di diversi attori sociali: in primis gli agricoltori.
Dall’isola di Creta è arrivato all’alba un traghetto con a bordo un folto gruppo di manifestanti . Di fronte il ministero dell’Agricoltura gli agricoltori hanno urlato slogans, innalzato cartelli ed hanno lanciato pomodori, ortaggi e pietre contro la polizia che li aveva bloccati nel tentativo di entrare nell’edificio per occuparlo simbolicamente. I reparti antisommossa della Polizia greca hanno reagito realizzando cariche contro i manifestanti con i gas lacrimogeni. “Hanno tentato di spingere la polizia sino all’ingresso del Ministero — ha riferito un portavoce delle forze dell’ordine — La polizia ha usato gas lacrimogeni per fermare la folla”.
Si preannunciano almeno due giorni di marce e mobilitazioni per gli agricoltori ellenici, stremati dalle misure di austerità che hanno soffocato il Paese negli ultimi anni e dalle politiche della UE che permettono di importare prodotti a basso costo provenienti dal Nord Africa.
Non solo gli agricoltori ma anche altre categorie di lavoratori negli ultimi giorni hanno partecipato alle proteste contro la riforma previdenziale, come medici, infermieri, ingegneri, dottori, dentisti, avvocati, ecc.. Intanto rimane anche oggi il blocco autostradale presso i due principali valichi di frontiera tra Grecia e Bulgaria a seguito delle proteste ad opera degli agricoltori, che nei scorsi giorni avevano bloccato i confini usando i loro trattori.
Forti tensioni si sono registrate quando martedì scorso i camionisti bulgari avevano organizzato un contro-blocco ostacolando il passaggio dei mezzi.
La Grecia si trova ancora in recessione. Secondo una nuova stima la crescita nell’ultimo trimestre rimane negativa (-0,6%). L’incertezza sulla sostenibilità del debito pubblico greco resta alta. Nelle scorse ore Poul Thomsen, capo economista del Fondo monetario internazionale, ha spiegato che senza un concreto piano strutturale di riduzione del deficit “presto i timori di Grexit si riaffacceranno”.
Le politiche attuate dalla Commissione Europea sono state un completo fallimento. La situazione è peggiorata e la gente è sempre più esasperata. Monta la rivolta contro il Governo e contro Tsipras considerato un traditore ed un “venduto” che si è piegato alle direttive delle autorità europee e dei potentati finanziari che vogliono mettere in ginocchio l’economia greca per recuperare tutte le risorse restanti del paese. Un grande stato di frustrazione e di rabbia si registra fra la popolazione.
Nota: Mentre in Italia la gente si guarda il Festival di San Remo e tutti i media distraggono l’opinione pubblica con i diritti delle “coppie gay”, in Grecia la gente esasperata scende in piazza per reclamare i diritti sociali, quelli del lavoro, delle pensioni, dell’assistenza sanitaria, della dignità, che sono stati calpestati.

Fonti:

-http://www.hispantv.com/newsdetail/grecia/204807/agricultores-grecia-chocar-policia-reforma-pensiones ;

-http://www.controinformazione.info/grecia-scontri-disordini-caos-e-manifestazioni-in-tutte-le-citta/ .


L’EPOPEA DELL’UOMO E IL TUTTI CONTRO TUTTI ALLE PORTE


Talvolta la storia ci racconta un passato con un tempo molto ridotto e non confluente con la realtà dei fatti. Pensiamo alle panzane che ci hanno raccontato a scuola, ovvero la solita storiella che l’inizio delle civiltà è avvenuta circa 6000 anni fa. Ma l’uomo è davvero così giovane? Certo che no.. infatti talvolta invece possiamo conoscere una storia del tutto diversa da quella raccontataci, una storia fatta da eoni e di epoche remotissime di cui l’uomo moderno istruito non ha memoria, da vari stati di coscienza, e dal germe dell’uomo al tutti contro tutti a cui oggi assistiamo.
Alla faccia dei professoroni, butto giù un articolo che narra la grande storia dell’uomo che oggi sempre più sprofonda nell’oscurità della materia e della fisicità che sarà la  “prova” del nostro tempo. Prendendo spunto da una conferenza tenuta da Rudolf Steiner e iniziata il 17 Giugno del 1908 a Norimberga,  soffermiamoci dunque su uno dei tanti antichi testi in questo caso esoterico – cristiano, del passato, che tutti conosciamo come “Apocalisse” di Giovanni.

L'Apocalisse o Rivelazione, il testo profetico, che scrisse il presunto Giovanni è conosciuto come un testo che dentro di sé porta presagi della fine di un epoca e l'inizio di una nuova era. Il vero significato dell'Apocalisse almeno come noi la conosciamo è stato criptato e dunque non possedendo una conoscenza del cristianesimo esoterico e un personale sviluppo spirituale non può essere tradotto. Quando per la prima volta lessi l’Apocalisse di Giovanni non capii. Ma avendo il giusto occhio si può tentare di interpretare l'Apocalisse o almeno in queste breve righe si cercherà di intuire il messaggio che vuole darci chi ha scritto il controverso testo.
Un po' tutti conosciamo il 666 indicato come Cesare Nerone (Anti-Cristo) il marchio della bestia, l'apertura dei sigilli o suggelli e lo squillo delle sette trombe con le catastrofi naturali di terremoti ecc..  e i quattro cavalieri che annunciano la fine di quei tempi e la trasformazione dell'essere umano.
Tralasciamo dunque la parte più conosciuta per far emergere e trattare quella parte più spirituale ed evolutiva di cui tratta questo antico testo.
 Molti ricercatori e appassionati hanno provato a tradurre il testo apocalittico annunciando la fine dei tempi o un cambiamento catastrofico del pianeta. L'Apocalisse non è solo distruzione ma tratta della storia dell'umanità e della Terra. La chiesa cattolica ha fornito un'interpretazione inesatta del testo.
Si pensa inoltre che ciò che sia stato scritto nella Rivelazione accadrà nel mondo fisico - (come fecero gli esoteristi all'inizio del cristianesimo) - tralasciando parte dell'aspetto spirituale poiché la comprensione dell'Apocalisse scaturisce da uno stato di coscienza superiore che l'uomo raggiunge con lo sviluppo delle proprie facoltà interiori ovvero dell'Anima attraverso l'iniziazione. Iniziazione è sviluppo di forze e facoltà che sono assopite in ogni Anima. Il mondo spirituale ci viene incontro in immagini significative come nei suggelli dell'Apocalisse, e successivamente dopo aver percepito il mondo spirituale in immagini, colui che voglia destarsi tende anche un orecchio ad ogni suono che è percepibile all'udito spirituale guarda caso le "sette trombe". L'iniziazione crea nell'uomo gli organi meta-fisici nel proprio corpo astrale che andranno ad imprimersi come sigilli nella membrana eterica (corpo eterico) che collega i corpi fisico e astrale. Dunque pian piano l'uomo comincia ad usare coscienza più irrazionale e non conscia, ma ciò che si collega all'inconscio per poi riguardare il razionale ovvero la materialità della vita dall'alto.
Nell'illuminazione l'uomo ha davanti a sé il problema: che cosa sono io e a cosa sono destinato? Quindi concentriamoci su un punto di vista sacro di una evoluzione iniziatica che vuol scaturire il cristianesimo in questo testo. Dunque non un approccio del tutto fisico ma meta-fisico, un approccio sacro. Ogni grado iniziatico porta con sé un graduale aumento della coscienza per cui porta l'osservazione umana a un punto di vista sempre più elevato. Dunque l'evoluzione umana si innalza in gradi sempre successivi dapprima si ha ciò che chiamiamo mondo immaginativo nel quale nel senso cristiano impara a conoscere i sette suggelli e in seguito si ha ciò che chiamiamo conoscenza ispirativa, nella quale egli sente lo squillo delle sette trombe. Immaginate un uomo che attraverso una alta vetta avesse appunto la visione di cosa si prospetta al di sotto e in questo caso la vita stessa. Così vede in spirito tutto ciò che è accaduto nell'intima natura dopo che il grande diluvio distrusse Atlantide. Vede come i cicli delle civiltà si susseguano l'uno all'altro fino al momento in cui anche il nostro periodo giungerà alla fine perché un altro se ne sviluppi. Atlantide fu inabissata dall'acqua mentre attraverso terribili e devastatori grovigli morali troverà fine la nostra epoca attraverso la "guerra di tutti contro tutti".
Con un approccio antroposofico vediamo “chiaroveggentemente” come la nostra Terra passi attraverso 7 incarnazioni planetarie o “ere cosmiche” che sono:
1SATURNO in cui fu creato il corpo di calore dell'essere umano che di umano fisicamente aveva ben poco, così a metà della sua evoluzione Saturno si illuminò e si ebbero gli "spiriti della personalità" con un livello di coscienza diverso dal nostro ma al contempo erano il primo germe dell'uomo. Di quel germe ovvero "uomo saturnio" una parte ereditò il corpo eterico mentre gli altri divennero i primi germi degli animali (con il solo corpo fisico) sul
2SOLE in cui non vi erano né liquidi né solidi. Sempre a metà delle 7 grandi epoche del Sole si ebbe la formazione del corpo di luce o corpo eterico. L'uomo aveva la conformazione dell'essere vegetale avendo corpo fisico di calore e corpo eterico di luce. Dall'evoluzione solare si passa a quella lunare.
3LUNA in cui l'uomo grazie ai liquidi ereditò il corpo astrale, ma in realtà non è ancora uomo perché l'Io non è ancora stato immesso insieme agli altri corpi.
4TERRA L'incarnazione nella quale ci troviamo e in cui emerge l'"IO".
5GIOVE Prossima incarnazione che segue la nostra.
6VENERE Incarnazione che segue Giove e penultima.
7VULCANO ultima incarnazione.
Ogni pianeta ha a sua volta sette grandi epoche e ognuna delle sette epoche è suddivisa in 7 sotto-periodi, come abbiamo visto con Saturno a metà delle grandi epoche planetarie l'essere acquisisce i vari corpi di cui è composto fino ad arrivare a 7. Ma soffermiamoci nella nostra incarnazione terrestre in cui si hanno sette grandi epoche e in cui noi viviamo nella 5° grande epoca post-Atlantica la precedente era l'epoca Atlantica e la sua precedente l'epoca Lemurica. La 5° epoca di cui noi facciamo parte comprende 7 sotto-periodi che sono:
1periodo di civiltà paleo-indiano;
2periodo di civiltà paleo-persiano;
3periodo di civiltà egizio-caldaico ecc.;
4periodo di civiltà greco-latino;
5l'attuale periodo di civiltà che segnerà il tempo con la guerra di tutti contro tutti;
6sesto periodo di civiltà dopo la fine della guerra di “tutti contro tutti” in cui ci appaiono i “sette suggelli”;
7 ultimo periodo che conclude la 5°epoca in cui si sente “lo squillo delle sette trombe”.

Tutti conosciamo cinque di questi sette periodi, sappiamo che dopo il grande diluvio e Atlantide sommersa fiorì per prima la civiltà paleo-indiana. La prima civiltà fu molto vicina per certi aspetti all'antica Atlantide in cui negli uomini la polarità della veglia era inversa alla nostra. Infatti durante il giorno l'uomo dell'antica Atlantide riposando si addentrava con i sensi del suo tempo nei mondi spirituali e la notte destandosi osservava la realtà con forme assai diverse dalla coscienza di veglia di oggi. Ma dell’antica Atlantide ci sarebbe molto da dire un continente con poca solidità avvolto in un umida nebbia. La civiltà indiana trattiene ancora qualcosa del passato nel discernere la realtà in cui viviamo non a caso nei Veda e in altri antichi testi orientali come anche la Bhagavad-Gita troviamo la Maya “la grande illusione” che al tempo della menzogna abbiamo ribattezzato Matrix una sorta di inganno per la mente (ma attenzione poiché la mente non deve essere qualcosa di contrario a noi anzi è quella parte della coscienza di come siamo fatti, utile per mettere apposto una serie di immagini suoni e sensazione che altrimenti sarebbero tutte confusionarie e inspiegabili). Ciò che vide per la prima volta la civiltà di Atlantide durante la sua evoluzione fu a dir poco un altro mondo fatto di rocce, terra, montagne insomma intorno era divenuto solido e visibile un mondo fatto dalla Materia. Abbiamo già parlato dei diversi gradi di coscienza che si sono sviluppati in altri tempi e in altre epoche e credo che Atlantide sia un esempio di passaggio da un mondo più sensibile in cui l’uomo viveva insieme agli esseri spirituali a un mondo solido e fatto di materia.

Ecco che arriviamo alla metà dell’evoluzione della quinta grande epoca che sarebbe nel quarto periodo in cui nasce la figura del Cristo. “ E tutte le comunità devono riconoscere l’Io-sono che sonda cuore e reni” ( Apocalisse, 2, 23).   Si accenna alla figura del Cristo come rappresentazione dell’Io manifesto nell’uomo. I sette suggelli dipinti da una certa Clara Rettich, sono un magnifico e chiaro messaggio che l’uomo può comprendere.



-http://www.fourhares.com/anthroposophy/seals_apocalypse.html.  

Nel primo suggello vediamo raffigurato il Cristo con una spada fiammeggiante che esce dalla bocca e che richiama la missione dell’uomo ovvero acquisire l’IO e inoltre come tenga nella mano destra le sette stelle .Come fosse un orologio che sta ad indicare le ere cosmiche. “E scrivi all’angelo della chiesa di Sardi “ ( cioè siamo noi che dobbiamo sentirci interpellati) “Questo dice colui che ha i sette spiriti di Dio e le sette stelle”  (Apocalisse, 3, 1). I sette spiriti sono la natura settemplice dell’uomo: corpo fisico, eterico, astrale, Io, Sé spirituale, spirito vitale e Uomo spirito.  La spada fiammeggiante a doppio taglio che esce dalla bocca del Cristo è l’uomo che può dire Io a se stesso.
Con l’esperienza infatti si impara che l’Io è una lama a doppio taglio poiché può sorgere nell’uomo un aspetto egoico ma è anche la parte più divina dell’uomo che lo rende, seppur un tutt’uno con la natura, un individuo. La lingua non è forse l’arma a doppia taglio più pericolosa? Non è forse  la parola che si accinge all’ impulso egoico ma anche all’impulso divino?

Non a caso in quei tempi ci troviamo nell’età dell’impero Romano in cui l’uomo facente parte dell’impero ricerca la sua individualità e così ecco che abbiamo i primi cittadini Romani e l’acquisizione dell’individualizzazione che si manifesta anche nell’ambito fisico materiale.
Mentre nelle prime civiltà o come lo era nell’epoca Atlantica,  l’io era qualcosa legato a un gruppo infatti l’uomo non diceva io a se stesso Dunque il mondo fisico rispecchia anche l’evoluzione dell’uomo da un punto di vista spirituale-sacro.
Quindi è l’essere che man mano nell’evoluzione avendo acquisito i corpi spirituali si afferma come Centro del suo universo. Quindi nasce l’impulso della divinità che è in terra ed è l’uomo. L’uomo inteso proprio come creatore della realtà.    
Come abbiamo visto in precedenza non tutti si evolveranno nei seguenti periodo ovvero non tutti si evolveranno nello stesso modo (poiché l'entropia, la consapevolezza aumenta sempre).
L'Io diverrà così il pegno della più alta vita umana. Se non trova l'amore e si indurisce nella materia l'Io farà precipitare l'uomo nell'abisso.
Nel periodo di civiltà che conclude il nostro con la guerra di “tutti conto tutti” si assisterà a un cambiamento di consapevolezza in cui tutti attraverso la prova e quindi con l’evoluzione avranno impresso nei loro corpi la benevolenza, la sincerità o la menzogna, la freddezza, la spietatezza o l’essere né troppo caldi né troppo freddi. I sentimenti umani emergeranno anche nel mondo fisico e credetemi tutti coloro che hanno portato l’uomo lontano dalla verità verranno evitati.
L’Io è oggi causa di conflitti poiché non in tutti si sviluppa in Amore ma ecco che nella nostra epoca assistiamo alle infinite guerre in medio – oriente l’impero del male di Israele che ogni giorno uccide senza pietà bambini palestinesi, Russia e Stati Uniti che ogni anno rischiano la guerra nucleare e il riarmo, invasioni di migranti e teocrati spara balle che cercano di indurci in guerre civili, i gay ora vengono finanziati da multinazionali divenute lobby, società di ragazzi avvolti nella droga, ed eserciti di malati maniaci di bambini e di mangiatori di carne umana che richiameranno i loro diritti subito dopo la comunità gender. Chi più ne ha più ne metta. Ogni settore è divenuto il pomo della discordia come la politica che non esiste quasi più, la scienza, il sacro, le diete e la nutrizione.. Oggi assistiamo a grovigli morali di qualsiasi tipo proprio perché l’uomo deve scendere fin nel livello più basso per acquisire consapevolezza. Oggi notiamo che nella nostra società non si è più d’accordo su nulla, neanche su fatti di natura spirituale, scientifica, che vari ricercatori indipendenti o gente semplice riscopre mettendo sempre più in evidenza la falla di un sistema fatto da psicopatici sadici materialisti e in cui riscoprono il Dio che sta nell’uomo. Si pensi a cosa si potesse fare se tutti coloro, ricercatori indipendenti, medici alternativi, scienziati, grandi pensatori, o semplici persone che amano la natura e tutti gli esseri siano vegetali o animali si riunissero per cambiare le sorti del mondo. Certo ognuno di noi ha il proprio modo di intendere questo cambiamento vibrazionale che avviene dentro e mette a nudo queste verità che sono la nostra prova per la nostra evoluzione. Ma si pensi un attimo a che mondo avremmo davanti, un mondo meraviglioso. E pur vero che un “Io” tende a fare la guerra a un altro “Io” ma nell’uomo vi è una fiamma della vita che non potranno spegnere né con la guerra, né con mezze-verità o finzioni a tutto spiano, i nodi tornano al pettine. Pensiamo ai vari ricercatori che  oggi stanno cominciando a scoprire e ad approfondire quanto l’uomo sia divino. Ed è inutile oscurare ricerche, fare i salti mortali per cercare di creare stragi pianificate che lo sappiamo chi c’è dietro (un viaggetto tra alta finanza e circoli magici di vecchie razze o astri). Tanto nascerà un altro uomo che per forza di cose sarà un ricercatore della società o  magari un “Io” indipendente che svelerà all’umanità ciò che deve essere rivelato.
Nel futuro previsto nell’Apocalisse, nei periodi e nelle epoche si prevede un mondo in cui non si adoperi più la parola ma che basta la sensazione per capire chi ci inganna, chi vuol fingere non potrà più farlo perché tutti in fronte avranno stampato il marchio delle tenebre o dell’amore. Coloro che fanno un po’ qua un po’ la, coloro che denominiamo i “tiepidi” che fanno i finti tonti che non capiscono perché troppo attaccati alla vita materiale al possesso, alla competizione o non vogliono capire lo stato attuale della società, coloro che vanno a votare e non agevolano chi mette alla luce fatti gravissimi e grovigli morali  hanno ancora tempo ma mentre alcuni si pentiranno anche a causa di forza maggiore altri continueranno a tenere il giochetto agli psicopatici indurendosi nella materia.
Spero di aver reso l’idea di una evoluzione a cui l’uomo è programmato, in cui l’uomo ogni singolo uomo è protagonista del suo universo della sua realtà e in cui ogni Io è estremamente importante.
Ecco che si scopre il senso più profondo dell'Apocalisse, emerge l'aspetto sacro e archetipico nel percorso dell'evoluzione.



Questo è solo una delle tante vie per ricordare l’evoluzione ma nel risveglio ogni persona riceve la sua profonda e propria saggezza. Dunque qui non si tiene traccia di un testo cristiano per motivi religiosi o filosofici, di appartenenza ad un gruppo anzi colui che ha potuto accompagnarvi in questo brevissimo viaggio storico non appartiene a religioni filosofie o gruppi. Non esiste più l’appartenenza come in passato ad un Clan, ad una famiglia o ad un gruppo qualsiasi ( che tra l’altro proietta la vita in un mondo duale). Ognuno di noi deve farsi una idea propria di chi sia realmente e in secondo momento di che cosa ci sia la fuori. Ho letto da qualche parte: “D’Io sono Io”. Questo è il cammino che stiamo percorrendo.




Antonio Rumore.

sabato 20 febbraio 2016

5 benefici della salvia: la pianta che aiuta la memoria e migliora l’umore


Tra le piante aromatiche più adoperate in cucina, la salvia è un ricettacolo di proprietà benefiche per la salute, capace di trattare diversi disturbi dell’organismo. Ad oggi, infatti, gli erboristi la usano per alleviare il gonfiore, il dolore dovuto alle distorsioni, le ulcere, o come rimedio omeopatico per diversi disturbi di stagione, legati alle vie respiratorie.
Sotto forma di tè o infuso, questa pianta è adoperata anche per trattare la febbre, migliorare la digestione e il benessere generale dell’organismo.
Ecco alcune delle sue migliori proprietà.
Migliora la memoria e le funzioni cerebrali
Secondo uno studio condotto dall’università di Newcastle, in Inghilterra, la salvia potrebbe essere un utile alleato per la memoria.
Il merito sarebbe da attribuire ad alcuni suoi composti, capaci di inibire un enzima che a sua volta degrada un composto chiamato acetilcolina, molecola fondamentale per il funzionamento del cervello che risulta diminuita nei malati di Alzheimer.
È un ottimo antiossidante e antinfiammatorio
La salvia contiene molti composti antiossidanti e antinfiammatori. Come il rosmarino, contiene anche acido rosmarinico, che viene facilmente assorbito e controlla la risposta infiammatoria del corpo. Foglie e stelo, inoltre, conterrebbero sostanze capaci di impedire lo stress ossidativo, tra i principali responsabili della presenza di malattie croniche.
Potrebbe prevenire il diabete
Gli studi a riguardo sono stati condotti per lo più su modello animale in laboratorio, ma dai risultati addotti, sembra che l’estratto di salvia sia in grado di bloccare il rilascio di glucosio immagazzinato dal fegato, abbassando i livelli di zucchero nel sangue degli animali. Alla pianta sarebbero quindi attribuiti effetti ipoglicemizzanti.
Riduce i sintomi della menopausa
La salvia è una pianta alleata delle donne e utile a gestire i disturbi che possono comparire ogni mese in concomitanza del ciclo mestruale. Non solo: aiuta ad alleviare i sintomi della menopausa. Il merito sarebbe da attribuire all’azione di alcuni flavonoidi in essa contenuti, capaci di riequilibrare il sistema ormonale. In menopausa, il suo aiuto più prezioso è nell’alleviare le vampate di calore e le emicranie. In tal caso va assunta sotto forma di tisana.
È amica dell’umore
Secondo uno studio condotto dalla Northumbria University Newcastle, la salvia non solo fa bene alla mente, ma aiuta anche l’umore. La ricerca ha infatti dimostrato che i volontari che assumevano l’estratto di foglie di salvia prima di una prova erano meno ansiosi, più felici e attenti durante l’esecuzione della stessa.
Questi sono naturalmente solo alcuni dei benefici attribuibili alla salvia. Al link ne trovate altri:http://ambientebio.it/proprieta-benefiche-della-salvia/
Controindicazioni
La salvia è una pianta con notevoli benefici per l’organismo, ma è necessario prestare attenzione durante la sua assunzione. Innanzitutto, se si assume in concomitanza ad alcuni farmaci, è sempre necessario rivolgersi a uno specialista per valutare la presenza di particolari interazioni.
Non va assunta in gravidanza o se si soffre di pressione alta o epilessia. Chi soffre di diabete deve monitorare costantemente i livelli di zucchero e rivolgersi a un medico di fiducia prima dell’assunzione degli estratti di questa pianta. Non va assunta prima di un intervento chirurgico. Particolare attenzione,poi, deve essere prestata se adoperata sotto forma di olio.
Per le dosi di estratti, tinture, capsule, oli essenziali, rivolgetevi sempre a un erborista.
Metodo di conservazione
La salvia è una delle piante curative che possiamo facilmente coltivare in casa. Il suo principio attivo si ricava dalle foglie, che possono essere raccolte nei mesi primaverili ed estivi.
Le infiorescenze vanno messe a essiccare in luoghi ombrosi e conservate in sacchetti di tela o carta. Quando sono pronte, vanno riposte in piccoli vasi di vetro, a riparo dalla luce.
(Foto: Rebecca Slegel)
FONTE: http://ambientebio.it/5-benefici-della-salvia-la-pianta-che-aiuta-la-memoria-e-migliora-lumore/

venerdì 19 febbraio 2016

INDIGENI DEL BRASILE SOTTO ATTACCO: LE LOBBY STANNO DISTRUGGENDO GLI ULTIMI DIFENSORI DELLE FORESTE


Non c’è pace per gli indigeni dell’Amazzonia: il 2015 ha fatto segnare un netto aumento delle violenze ai danni di chi si batte per proteggere la foresta da tutti coloro che vorrebbero tagliare gli alberi indiscriminatamente, per appropriarsi del legno o per lasciare spazio a miniere, dighe, coltivazioni estensive e pascoli. Si tratta di crimini che avvengono nel silenzio quasi assordante delle autorità locali e che, troppo spesso, rimangono impuniti.
Con 49 attivisti uccisi in tutto il Brasile, di cui 45 nella sola Amazzonia, il 2015 si è aggiudicato il triste titolo di anno più violento del decennio: per trovare numeri analoghi, infatti, bisogna risalire al 2004. La recrudescenza delle aggressioni contro gli ambientalisti e l'impennata degli atti intimidatori e dei crimini perpetrati quotidianamente ai danni delle popolazioni indigene, rappresenta un enorme passo indietro rispetto ai risultati per controllare violenze e deforestazione ottenuti nel corso dell'amministrazione Lula.
Sembra quasi che, per una parte della politica, la violenza contro chi difende la foresta e le terre ancestrali degli indigeni sia diventata, tacitamente e informalmente, qualcosa di “accettabile”.
È questa l’opinione di Felipe Milanez, giornalista, documentarista e ambientalista brasiliano, intervistato di recente dal Guardian in merito ai tantiomicidi rimasti impuniti nella regione amazzonica. Omicidi di cui spesso, va detto, si conoscono autori e mandanti, ma di fronte ai quali il meccanismo della giustizia sembra incepparsi: di fatto, è rarissimo che si arrivi ad arresti, processi e sentenze di condanna.
“La regola è l'impunità [...]” – afferma in proposito Milanez – “euccidere è diventato politicamente accettabile se lo si fa per raggiungere degli obiettivi economici. Basti pensare che, dal 1964 al 2010, la Pastoral Land Commission ha registrato 914 omicidi di attivisti e lavoratori rurali nello stato del Pará. Di questi, solo 18 casi sono stati portati in giudizio, concludendosi con la condanna di 11 mandanti e di 13 esecutori materiali. Lo scorso anno, 19 attivisti sono stati uccisi nel Pará, 7 di loro nella stessa riserva in cui, nel 2005, fu assassinata la suora americana Dorothy Stang. Attualmente, tutti i responsabili di questi omicidi sono liberi.”
 Oltre agli omicidi, sono frequenti atti intimidatori, minacce e violenze di altro tipo: come gli incendi dolosi perpetrati ai danni delle aree abitate dagli indigeni o, come è accaduto sempre più spesso negli ultimi mesi, l’utilizzo di pesticidi contro la popolazione. Tra la fine del 2015 e l’inizio del 2016, gli insediamenti dei Guaranì-Kaiowa nel Mato Grosso do Sul sono stati più volte oggetto di raid aerei, che hanno spruzzato pesticidi sulle case, avvelenando terre e fonti d’acqua.
L’unica “colpa” dei Guaranì-Kaiowa è di battersi affinché i confini dei territori che abitano da secoli vengano rispettati: vogliono continuare a vivere nellaloro foresta, come hanno sempre fatto, ma questa semplice e legittima richiesta sembra collidere con gli interessi di alcune lobby, tra cui agricoltori e allevatori, interessati ad appropriarsi delle loro terre.

Di fronte a questo scempio, sia i governi locali che quello centrale sembrano tacere. La richiesta delle comunità indigene di delimitare ufficialmente le loro terre, sanzionando le incursioni illegali nei loro territori, è caduta più volte nel vuoto, tanto che alcune tribù hanno deciso di organizzarsi e passare al contrattacco: come i Ka’poor che, grazie all’appoggio di Greenpeace, ora dispongono di trappole fotografiche, computer e tracciatori GPS per documentare le attività illegali perpetrate dai taglialegna abusivi nella loro porzione di Amazzonia.
Nonostante gli indigeni siano i migliori difensori della foresta amazzonica, di conseguenza, degli interessi di tutti noi, le autorità brasiliane continuano a non riconoscere il loro diritto a scegliere e ad autodeterminarsi, evitando persino di consultarli quando si devono prendere decisioni che riguardano le aree in cui vivono. Questo atteggiamento sembra avere radici lontane, che affondano nelle prime fasi della “conquista dell’Amazzonia” ad opera della dittatura militare brasiliana, come spiega ancora Milanez.
L’espansione contemporanea in Amazzonia è tecnicamente un’invasione ed è stata avviata dalla dittatura militare verso la fine degli anni Sessanta e Settanta, rappresentando una catastrofe umanitaria per le popolazioni indigene e per le comunità locali [...] Quello che colpisce è che la democrazia che c’è oggi non ha reso più facile la vita delle persone che vivono nella foresta: i popoli indigeni e le comunità tradizionali non hanno il diritto di essere consultati su ciò che riguarda loro e i loro territori, e sono ancora visti come oggetti, da usare e gettare via. E la violenza adesso sta aumentando,perché aumentano appropriazione dei terreni, progetti minerari e costruzioni di mega-dighe. Si tratta di investimenti economici che sono in contraddizione con i diritti sociali sanciti nella Costituzione.”
Nonostante qualche sporadica vittoria, come il successo della campagna antifracking condotta dalle tribù della valle del Javari, con l’appoggio di alcuni organizzazioni internazionali, la strada che porta al pieno riconoscimento dei diritti degli indigeni sembra ancora lunga.

E questa strada, come spiega ancora Milanez, passa anche per un’assunzione di responsabilità da parte dei governi stranieri e delle multinazionali, che troppo spesso fingono di non vedere mentre traggono profitto da attività che vengono svolte in modo illegale, calpestando i diritti umani degli indigeni.
"A livello internazionale, altri governi, e in particolare quelli del Nord del mondo, devono assumersi la responsabilità dei loro investimenti, specialmente di quelli che provengono da grandi compagnie europee, come Nitro, Alstom, GDF Suez, Bayer, Siemens e così via, i cui profitti derivano da distruzione e deportazioni. A questo proposito, vorrei citare le parole pronunciate due anni fa da Megaron, capo tribù dei Kayapó, davanti all'Assemblea nazionale francese: ‘Le vostre aziende stanno investendo in Amazzonia, e questo ci interessa in prima persona, in quanto distrugge la nostra foresta, mentre noi non veniamo nemmeno consultati. Perché lo fate? E acquistate il legname illegale. Perché lo comprate?’"
Lisa Vagnozzi
FONTE: http://www.greenme.it/informarsi/ambiente/19324-indigeni-brasile-lobby-foreste