A nord del confine saudita vicino la Siria si stanno preparando circa
350.000 uomini da vari paesi Arabi che hanno siglato un patto lo scorso
Dicembre tra cui le nazioni che si affacciano sul Golfo Persico, Emirati,
Egitto, Sudan, Pakistan… addentrandosi nell’area saudita di Hafer al-Batin in
cui si aggiungeranno all’esercito 2540 aerei da guerra, 20.000 carrarmati e 460
elicotteri per 18 giorni di manovre continuative che non ha precedenti nella
storia. Ciò che i media definiscono esercitazione ovvero la “North Thunder” potrebbe scatenare la 3°
guerra mondiale.
Il Brig. Gen. Ahmed Al-Assiri durante una conferenza stampa lo scorso
giovedì ha dichiarato “definitiva e irreversibile” la decisione dell’Arabia
Saudita, aggiungendo che i dettagli sarebbero stati precisati dal capo della
coalizione, gli Stati Uniti.
Aggiungendo che se l’Iran vuole unirsi alla coalizione Nato deve
smettere di finanziare il terrorismo. Ma ci sono prove schiaccianti che
dimostrano che a finanziare l’Isis sono Arabia Saudita e Stati Uniti tra cui
anche partecipazioni di stati Europei (Italia non esclusa).
Il primo ministro dell’Arabia Saudita ha difatti dichiarato martedì
scorso che la proposta di inviare truppe in Siria è stata approvata da Washington
e per la precisione dal Dipartimento di Stato ovvero dal Segretario di Stato John
Kerry.
Il ministro degli esteri siriano Wallid al-Moallem non appena si è
diffusa la notizia sabato scorso ha replicato che “qualunque intervento di
terra in Siria, senza il permesso dell’appunto Governo Siriano sarà trattato
alla stregua di un’aggressione cui si opporrà ogni cittadino Siriano”. “Mi
dispiace dover dire che torneranno a casa in una bara di legno”
ha poi aggiunto, sottolineando che grazie alla riconquista di Aleppo ottenuta
con il supporto dell’aviazione russa e che sta tagliando le gambe ai ribelli e
all’Isis, “le nostre conquiste nel campo di battaglia mostrano che stiamo
proseguendo verso la fine del conflitto”.
Pavel Krasheninnikov, parlamentare della DUMA, ha mandato un forte
messaggio all’Arabia Saudita: “qualsiasi intervento armato in Siria senza il
permesso di Damasco sarà considerata una dichiarazione di guerra”.
Ma sono le
parole del primo ministro russo Dmitry Medvedev al giornale tedesco
Handelsblatt a fare veramente paura, commentando le esercitazioni dell’Arabia
Saudita: “tutte le parti devono essere obbligate a sedersi a un tavolo prima di
scatenare un'altra guerra su questa Terra. Qualunque operazione di terra ha
portato a una guerra permanente come il Libia o guardando cosa è successo in
Afghanistan. I nostri partner Americani e i Sauditi devono pensarci bene. Ma
vogliono davvero una guerra permanente? Pensano sul serio che potrebbero
vincerla rapidamente? Impossibile specie nel mondo Arabo dove tutti combattono
contro tutti.
Durante la Guerra Fredda, che recentemente il capo dell'intelligence
americana, James Clapper, ha rievocato, alla Minaccia di invasione russa
dell'Est Europeo, la NATO discuteva dell'utilizzo di armi Nucleari Tattiche per
Fermare i 20.000 carrarmati russi. Allo stesso modo, è probabile che Putin
decida di utilizzare armamenti simili per contrastare l'invasione di terra
della Siria condotta dall'Arabia Saudita, con i 20.000 carrarmati predisposti
sul fronte. Mosca ha del resto ricordato che i lanciamissili russi possono
esser equipaggiati con testate Nucleari, augurandosi che non ci fosse bisogno
di usarli, ed è di QUESTI giorni la notizia che la Russia e l'India hanno
raggiunto un accordo per esportare ai loro Alleati la tecnologia dei missili
supersonici a corto Raggio BrahMos, in grado di essere teleguidati e lanciati
da sommergibili, da Aerei, navi da o da Postazioni al Suolo.
Non appena le truppe di terra guidate dall’Arabia Saudita invaderanno
la Siria, i missili russi S-300 e S-400 (quest’ultimo il sistema anti-aereo
probabilmente più sofisticato al mondo) inizieranno ad abbattere i 2.450
velivoli militari NATO e i 460 elicotteri, ma l’unica soluzione per disfarsi
delle truppe di terra e dei 20.000 carrarmati saranno le armi nucleari
tattiche. Questo darà l’innesco all’escalation, che ai cittadini dei paesi
membri della Nato verrà presentata più o meno così: “I russi, guidati da Putin,
hanno attaccato i nostri alleati con armi nucleari: non abbiamo altra soluzione
che invadere la Siria“.
Qualcuno ha commentato:
“In realtà, sebbene possa apparire cinico e amaro, quello che sta
accadendo potrebbe essere un diversivo per distrarre l’opinione pubblica dalla
crisi economica. Le banche europee stanno fallendo a causa dei debiti. Deutsche
Bank ha perso il 5o% del suo valore, di cui almeno il 40% dall’inizio
dell’anno. Se Deutsche Bank fallisce, i 50 mila miliardi di titoli derivati che
si porta dietro, venti volte il Pil della Germania, travolgeranno a catena le
altre banche. Negli Usa, le banche “too big to fail” sono a rischio, perchè
dopo i salvataggi governativi del 2008 hanno continuato a fare quello che
facevano. E ora sono ancora più indebitate. Quindi una guerra nucleare
leggermente depotenziata potrebbe certamente rappresentare una strategia
diversiva per contenere la reazione dei risparmiatori al dissolversi dei loro
conti correnti”.
Ho deciso di includere il commento perché a mio giudizio
attendibile.
Niente di più esatto in tempi come questi dove oramai il debito ha
superato la portata di tutti e vuol essere un arma ancora più affilata della
guerra fatta con le armi per ricattare paesi e persone di tutto il mondo.
http://www.byoblu.com/post/minipost/putin-pronto-alla-terza-guerra-mondiale-se-larabia-saudita-invade-la-siria
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